PSICOTERAPIA ADULTI
Nella vita capita di sperimentare momenti di difficoltà o di affrontare problematiche che provocano disagio e sofferenza. Ognuno di noi cerca di farvi fronte attingendo alle proprie risorse interne ma non sempre ciò è sufficiente: in questi casi è necessario chiedere aiuto a un professionista. Con il suo sostegno è possibile analizzare il problema, capire come è nato e come si mantiene nel tempo, definire degli obiettivi e progettare un intervento terapeutico di risoluzione dei sintomi e di acquisizione di risorse e competenze finalizzate al benessere personale. Un percorso di psicoterapia ha sempre lo scopo di rendere l’individuo indipendente e capace di affrontare in autonomia i problemi della vita.
Quando chiedere aiuto?
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Quando il nostro malessere interferisce con le attività di tutti i giorni (es. lavoro, casa, famiglia, relazioni)
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Quando da soli non riusciamo a risolvere la situazione, nemmeno dopo aver chiesto aiuto ad amici e famigliari
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Quando siamo molto preoccupati, stressati, ansiosi, arrabbiati o tristi
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Quando vengono messi in atto comportamenti che non riusciamo a spiegare o controllare
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Quando iniziamo a evitare situazioni o luoghi che ci provocano disagio e ansia
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Quando la tensione e lo stress si riversano sul cibo o incidono sulla qualità del sonno
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In situazioni di difficoltà come separazione, divorzio, lutto, ecc.
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Quando ci sentiamo bloccati, non sicuri di noi stessi, con poca autostima
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Quando vogliamo aumentare il benessere o mantenerlo
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Quando vogliamo ampliare il nostro bagaglio di competenze personali
Quali sono i benefici?
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Gestione, riduzione e/o risoluzione dei sintomi che creano sofferenza e disagio psicologico (es. ansia, paura, tristezza, sofferenza, angoscia, ecc.)
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Miglioramento della comprensione, comunicazione e gestione delle emozioni
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Ristrutturazione dei pensieri disfunzionali che causano disagio (es. «non sono all’altezza», «non ce la farò mai», ecc.)
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Riduzione e/o eliminazione dei comportamenti di evitamento (es. «non prendo l’aereo», «non faccio prelievi del sangue», «non parlo in pubblico», ecc.)
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Maggiore consapevolezza di sé stessi, dei propri limiti e delle proprie potenzialità
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Aumento della percezione del benessere a livello fisico e psicologico
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Aumento dell’autostima, della sicurezza in sé stessi e dell’assertività
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Miglioramento delle relazioni con il partner, con i figli, con i parenti, con gli amici e/o con le persone in generale
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Lavorare su sé stessi favorisce la prevenzione , diminuisce la possibilità di incorrere in problematiche psicologiche in futuro, aumenta la nostra capacità di affrontare e risolvere i problemi e gestire le situazioni stressanti
Cosa succede in seduta?
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Valutazione psicologica (Assesment): durante le prime sedute vengono raccolte le informazioni (colloquio e questionari) e viene definito, nello specifico, il problema.
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Restituzione: i dati emersi attraverso il colloquio e i questionari vengono condivisi e spiegati alla persona.
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Definizione obiettivi e proposta di intervento: in questa fase vengono decisi, di comune accordo, alcuni obiettivi pratici e il tipo di intervento ottimale per affrontare in modo efficace la problematica proposta.
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Psico-educazione: viene spiegato alla persona come è nato il disturbo, come è strutturato e come si mantiene nel tempo. Questa fase è importante per capire i meccanismi di mantenimento delle problematiche.
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Intervento cognitivo comportamentale: psicoterapia coadiuvata da tecniche e strategie per modificare i pensieri disfunzionali, gestire le emozioni pervasive ed eliminare i comportamenti problematici. Tra una seduta e l’altra vengono affidati alcuni compiti (“homeworks”) funzionali ad aumentare le competenze e il senso di autoefficacia e a rendere più costante ed efficiente la terapia
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Valutazione obiettivi: vengono valutati sistematicamente il raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati
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Potenziamento delle risorse: oltre alla risoluzione dei sintomi viene posta l’attenzione sullo sviluppo delle risorse della persona in modo da prevenire le eventuali ricadute del paziente.
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Fine terapia e follow-up: terminata la terapia seguiranno alcuni incontri (follow-up) per valutare l’andamento a distanza di tempo (es. 3, 6, 12 mesi dalla fine della terapia)
PSICOTERAPIA ADOLESCENTI
L'adolescenza è una fase caratterizzata da complessi cambiamenti fisici e psicologici che possono comportare problematiche esistenziali. Si aggiungono poi difficoltà legate a eventi di vita (lutti, traumi, divorzi, ecc.). Consultare un professionista può essere utile perché non sempre si è in grado di distinguere ciò che rientra in una normale fase di sviluppo da ciò che può essere potenzialmente critico. Il protocollo di intervento più efficace è la presa in carico del minore associata a un percorso parallelo di sostegno ai genitori (Parent training) e da un lavoro in sinergia con la scuola e con eventuali servizi del territorio (Neuropsichiatria Infantile e/o Servizi Sociali).
Quando chiedere aiuto?
L’esperienza ci insegna che difficilmente ci sarà una richiesta di aiuto specifica da parte dei figli. Spesso, quindi, bisogna cogliere e saper leggere alcuni segnali di disagio. Quando chiamare?
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Aggressività verso i familiari, adulti, coetanei, se stessi, ecc.
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Apatia, chiusura e ritiro sociale
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Difficoltà scolastiche
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Problematiche relative al sonno
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Rifiuto del cibo e/o alimentazione incontrollata
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Frequenti mal di pancia e/o mal di testa (non di natura medica)
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Paura del giudizio degli adulti o dei rimproveri
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Paura di stare lontano dai genitori
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Bassa autostima
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Difficoltà a mantenere la concentrazione e iperattività
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Comportamenti compulsivi (es. lavaggi continui, controlli ripetuti, ecc.)
Quali sono i benefici?
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Gestione, riduzione e/o risoluzione dei sintomi che creano sofferenza e disagio psicologico (es. ansia, paura, tristezza, sofferenza, angoscia, ecc.)
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Miglioramento della comprensione, comunicazione e gestione delle emozioni
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Ristrutturazione dei pensieri disfunzionali che causano disagio (es. «non sono all’altezza», «non ce la farò mai», ecc.)
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Riduzione e/o eliminazione dei comportamenti di evitamento (es. «non vado a scuola», «non esco con i compagni», ecc.)
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Maggiore consapevolezza di sé stessi, dei propri limiti e delle proprie potenzialità
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Aumento della percezione del benessere a livello fisico e psicologico
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Aumento dell’autostima, della sicurezza in sé stessi e dell’assertività
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Miglioramento delle relazioni con insegnanti e con i pari
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Miglioramento della relazione e della comunicazione tra genitori e figli
Cosa succede in seduta?
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Valutazione psicologica (Assesment): durante le prime sedute vengono raccolte le informazioni (colloquio e questionari) e viene definito, nello specifico, il problema.
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Restituzione: i dati emersi attraverso il colloquio e i questionari vengono condivisi e spiegati ai genitori e al minore.
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Definizione obiettivi e proposta di intervento: in questa fase vengono decisi, di comune accordo, alcuni obiettivi pratici e il tipo di intervento ottimale per affrontare in modo efficace la problematica proposta.
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Psico-educazione: viene spiegato ai genitori e al minore come è nato il disturbo, come è strutturato e come si mantiene nel tempo. Questa fase è importante per capire i meccanismi di mantenimento delle problematiche.
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Intervento cognitivo comportamentale: psicoterapia coadiuvata da tecniche e strategie per modificare i pensieri disfunzionali, gestire le emozioni pervasive ed eliminare i comportamenti problematici. Tra una seduta e l’altra vengono affidati alcuni compiti (“homeworks”) funzionali ad aumentare le competenze e il senso di autoefficacia e a rendere più costante ed efficiente la terapia
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Parent training: intervento psicologico rivolto ai genitori per affrontare in modo efficace i problemi educativi e per migliorare lo stile relazionale e comunicativo tra genitori e figli.
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Intervento di rete: aggiornamento e collaborazione con la scuola (insegnanti) e con eventuali servizi del territorio (Neuropsichiatria Infantile e/o Servizi Sociali).
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Valutazione obiettivi: vengono valutati sistematicamente il raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati
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Potenziamento delle risorse: oltre alla risoluzione dei sintomi viene posta l’attenzione sullo sviluppo delle risorse del minore in modo da prevenire le eventuali ricadute del paziente.
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Fine terapia e follow-up: terminata la terapia seguiranno alcuni incontri (follow-up) per valutare l’andamento a distanza di tempo (es. 3, 6, 12 mesi dalla fine della terapia)