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Immagine del redattoreDott. Simone Spadarotto

Quando è importante rivolgersi a uno psicologo

«Chiamo o non chiamo uno psicologo? Ma no, aspetto. Magari la situazione migliora o si risolve da sé. Poi non esageriamo, mica sono pazzo! Ce la farò da solo a uscire da questa situazione. Come si dice già? Only the brave…e io di sicuro non sono un debole! Poi perché chiamare? Per fare due chiacchiere? A questo punto chiamo un amico…gratis e che non mi costringe ad andare per anni e anni in seduta. Aspettiamo e vediamo...»



Spesso sono questi i pensieri che ci arrovellano e che ritardano e/o ostacolano la chiamata di un professionista in una situazione di difficoltà. Ma siamo sicuri che lo psicologo serva solamente in casi gravi, che solo chi è debole vada dallo psicologo, che si fanno solo “due chiacchiere”, che le sedute siano infinite e che i costi siano sempre inaccessibili?

Qualche volta si va dallo psicologo per superare dei momenti di sconforto, di sofferenza e di crisi. Altre volte si va per accrescere il proprio benessere psicofisico. Altre volte ancora per incrementare le proprie competenze personali.

Possiamo affermare che riconoscere di avere un problema, ammettere i propri limiti, esporsi e chiedere aiuto, intraprendere un percorso di cambiamento investendo risorse ed energie sia tutt’altro che un atteggiamento da “debole”.

Alcuni orientamenti, come quello cognitivo comportamentale, permettono di definire obiettivi concreti fin dall’inizio e di monitorare costantemente il loro raggiungimento. Tecniche e strategie funzionali possono essere apprese durante le sedute psicologiche; in più il percorso di sostegno continua - con l’assegnazione di specifici “compiti a casa” - anche dopo gli incontri. I costi sono poi variabili ma (domanda provocatoria)…abbiamo quantificato i costi e l’impatto delle problematiche sulla nostra vita?

Quando può essere utile chiamare un professionista

  • quando il nostro malessere interferisce con le attività di tutti i giorni (a lavoro, a casa, in famiglia, nelle relazioni, ecc.)

  • quando siamo molto preoccupati, stressati, ansiosi, arrabbiati o tristi

  • quando iniziamo a evitare situazioni e/o luoghi che ci recano forte disagio e/o ansia

  • quando sono in atto situazioni critiche quali una separazione, un divorzio, un lutto, ecc.

  • quando non ci sentiamo sicuri di noi stessi o quando percepiamo una bassa autostima

  • quando vogliamo aumentare il nostro benessere psicofisico

  • quando desideriamo ampliare il nostro bagaglio di competenze (comunicazione, assertività, ecc.)


Quali benefici ci può dare il sostegno di un professionista

  • alleviare e/o risolvere i sintomi e le sofferenze che stiamo vivendo comprendendo anche come questi si sono originati

  • ampliare i nostri punti di vista e variare la nostra prospettiva

  • conoscere, comprendere e comunicare le nostre emozioni

  • definire nuovi obiettivi, perseguirli con motivazione uscendo dalla nostra “zona di comfort“

  • comprendere meglio noi stessi, i nostri pensieri e i nostri comportamenti

  • gestire lo stress, lavorare sul nostro benessere e sulla nostra autostima

Promozione del benessere psicologico

Negli ultimi anni la professione di psicologo – e in generale la psicologia – sta cambiando: ci si occupa di curare un problema, ma anche di prevenirne l’insorgere e di promuovere il benessere. Detto ciò sappiamo che numerose problematiche psicologiche e fisiche vengono attribuite allo stress. Far fronte agli impegni e alle richieste della società odierna non è sempre facile e può capitare di andare in sovraccarico; per evitare che questo possa causare ripercussioni sul nostro benessere psicofisico è possibile seguire alcuni accorgimenti: ecco una piccola “cassetta degli attrezzi”.

Stile di vita

Praticare attività fisica con costanza aiuta ad abbassare i livelli di stress e di ansia e migliora il tono dell’umore. Vi è inoltre la percezione soggettiva di scaricare la tensione e il senso di soddisfazione generato dal portare a termine e mantenere nel tempo un impegno con costanza. Un altro elemento importante da tenere sotto controllo è il sonno. Questo rappresenta uno dei più importanti bisogni dell’essere umano ed è un fattore protettivo che preserva l’organismo dai danni provocati dall’affaticamento. Il corretto riposo, inoltre, previene lo stress e l'ansia e favorisce un equilibrato tono dell’umore.

Gestione del tempo

Nella nostra vita ogni singola cosa ci appare spesso come una priorità con carattere di urgenza. Se tutto è considerato come urgente per noi significa che DEVE essere fatto; difficile quindi non sentirci stressati o ansiosi. Sarebbe utile imparare a selezionare le attività in base all’urgenza e all’importanza - o meno - che queste possono avere per noi; possiamo perciò prendere l’abitudine, al mattino, di pensare e scrivere su un foglio un elenco di 3 cose "importanti" da portare a termine nell’arco della giornata. Tutto il resto andrà in secondo piano e, nel caso, potrà aspettare. Quando poi siamo sommersi dalle urgenze, le attività per noi piacevoli, che ci rigenerano, vengono spesso messe in secondo piano; potremmo quindi non solo tenerci a mente ma segnarci in agenda, al pari di altri impegni imprescindibili, questi momenti per staccare la spina.

Relax

Gli esercizi di rilassamento muscolare e le pratiche di respirazione diaframmatica sono in grado di ridurre le tensioni a livello fisiologico. Potrebbe essere utile apprenderle e praticarle con costanza per ridurre lo stress e migliorare la qualità della nostra vita.

Stare bene può essere una scelta…da prendere e da portare avanti con costanza. Basta fare un passo alla volta perchè «spesso nella vita molte cose sembrano irrealizzabili fino a quando non inizi a farle».


Dott. Simone Spadarotto

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